giovedì 30 ottobre 2008

Follow the rainbow

Tempo bizzarro, in questi ultimi giorni, forse non mi rendo mai veramente conto di quanto mi faccia influenzare dal tempo e quanto lo scorrere delle stagioni provochi in me le più disparate reazioni.
Se poi mi dovessi soffermare a pensare a quanto voli velocemente il tempo, non ne uscirei più.
A volte Antonio ride di me, quando gli dico che sono triste e depressa, perchè dice che sono buffa, ma io non sto scherzando. Anche se quella spappolina che ho sul viso mi rende meno credibile. La verità è che finita l'estate mi sono spenta, e l'autunno è arrivato bello carico di pensieri nuvolosi.
stamattina però, una mattina come tutte, la marcia in più me l'ha data l'arcobaleno. Un enorme bellissimo arcobaleno che abbracciava tutta la vallata dalle montagne sino al mare. Non avevo mai visto un arcobaleno così.. colorato e perfetto, sembrava che mi seguisse mentre guidavo fra una collina e l'altra, e quando pensavo di essermelo lasciato alle spalle ecco che rispuntava nel segmento di cielo che avevo di fronte. Ecco, ho pensato, quante volte disegnadolo da bambina mi ostinavo a dargli un'inizio e una fine.. quando non c'è un'inizio e una fine per una cosa destinata a dissolversi in un attimo, così come in un attimo si è creata.
L'arcobaleno somiglia ad un sorriso. Può durare un attimo, ma rimanere a lungo nel cuore di chi l'ha ricevuto. Così è stato stamattina per me. E penso a quante volte le persone che si incontrano ogni giorno sono più rilassate se ti poni verso di loro con un sorriso. Spesso un sorriso apre più porte di tanti inutili arrivismi. questo l'ho sempre pensato.
Quello che invece ho capito stamani è chel'arcobaleno non è soltanto un segmento finito di colore, è più che altro un'idea, un qualcosa di estremamente effimero e fugace, ma proprio in quanto tale capace di liberare un insieme di pensieri positivi, bellissimi, bellissimo..
forse perchè in fondo non si tratta che di luce riflessa. e la luce, è vita.

domenica 26 ottobre 2008

La vita come continua ricerca di qualcosa..

anche se a volte non sappiamo nemmeno noi di cosa si tratta..

Capita, proprio come sta capitando me in questo periodo
di avere un malessere addosso e di non sapere bene spiegare di cosa si tratta
non parlerò di lavoro, non parlerò delle solite persone che mi fanno tribolare
o del fatto che a 28 anni suonati non sono ancora in grado di mettere su casa

passerò oltre,
in fondo non è per questo che sento l'esigenza di scrivere, ormai sempre più di rado
sul mio amato blog..

parlerò della molteplicità dell'io,
che è quella che percepisco ora dentro di me
perchè tutti noi siamo uno, nessuno e centomila, proprio come diceva Pirandello
e perchè ognuno di noi deve tener dietro a una molteplicità di ruoli e situazioni che costringono il proprio io interiore a spezzettarsi, scomporsi, frammentarsi
e questo non fa che generare confusione
un'enorme, immensa confusione che nessuno è veramente in grado di gestire.
quante volte siamo obbligati ad assumere molteplici ruoli
di figli, morosi, colleghi, amici, nemici e così via..
quanto questi ruoli sono veramente allineati?
quasi mai..
poi mi è capitato di ascoltare una persona, che mi ha detto che
è proprio la frammentarietà dell'io moderno che genera tanti problemi
e che finchè non si decide di fermansi, ascoltarsi, mettere ordine dentro di sè
non staremo mai bene, ci saranno sempre dei conflitti
degli eterni conflitti,
e quest'epoca di crisi, di esteriorità di futilità non aiuta ad afferrare il concetto di
unitarietà dell'io


ora, si dice che quando ci si ferma a pensare
quando si impare ad ascoltare la voce che si ha dentrodi sè, si apra una ferita..
la ferita è qualcosa che compenetra ognuno di noi
perchè tutti noi siamo nati, siamo stati messi al mondo
e questo forse è il primo vero strappo a cui ogni essere umano deve mettere una pezza prima o poi.

io credo che la mia "ferita originale" si sia riaperta quando sono venuta via da Bologna
è stato un pò come nascere una seconda volta
ricominciare da capo un'altra volta
e se adesso sono in crisi è perchè i problemi che si hanno dentro si possono affrontare soltanto solo quando si sta male..
lo star male implica mettere in atto tutta una serie di cose per cui si ricerca, si tende a qualcosa ci si mette in moto per qualcosa. si cerca di stare meglio..
e si reagisce.spero.

martedì 7 ottobre 2008

Autunno, tempo di scuola..

E' cominciato il mio corso per neo assunti
strano solo perchè sono stata assunta sei mesi fa
e anche perchè il corso è a Bologna

Bologna continua a ricorrere
e continua ad esercitare il suo fascino su di me
fa strano però ritrovarsi questa volta nel "grattacielo affianco"
da cui se voglio, sporgendomi un pò, posso fare ciao ciao con la manina
a tutta la mia vita di prima,

oramai sono settimane che diserto la filale
e latito non solo dal mio sportello e dalla routine bancaria
ma grazie al corso non ci sono soprattutto per quel che resta
troppo intenta a rituffarmi di nuovo nelle dispense
nelle nozioni, più o meno conosciute..

mi sono ritrovata di nuovo dietro a quel banco che conosco così bene
ma che ha perso quel fascino studentesco..

adesso studiare è proprio una scocciatura
considerato che bisogna farlo soprattutto fuori orario
e con ben altri compagni di studio..